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Le obbligazioni emesse dalla banca di cui si è clienti sono in genere una delle forme di investimento proposte con più frequenza ai risparmiatori che chiedono consigli allo sportello; se la scelta può cadere su questi prodotti perché c’è un rapporto di fiducia con la persona con cui si è in contatto all’interno dell’istituto è sempre bene seguire alcune regole per evitare di sopportare costi occulti eccessivi:
- leggere attentamente la documentazione a supporto: tutte le emissioni devono avere obbligatoriamente un prospetto informativo (o una nota informativa sintetica) con il dettaglio delle caratteristiche dell’investimenti e la sua comparazione con forme analoghe in termini di scadenza e rendimento, è sempre bene farsi consegnare questa documentazione prima di firmare il contratto e farsi spiegare eventuali dubbi
- valutare commissioni esplicite e implicite: in genere è sempre presente una commissione a carico del cliente che se non è indicata esplicitamente può essere incorporata nelle caratteristiche del titolo (es. possibilità per la banca di effettuare un rimborso anticipato del titolo, subordinazione del titolo ad altre emissioni, indicizzazione dei rendimenti con presenza di tetti massimi ecc.)
- considerare i costi dell’eventuale deposito titoli collegato: il possesso di obbligazioni bancarie non implica l’apertura di un deposito titoli e questo è un aspetto positivo in vista dell’inasprimento dell’imposta di bollo, verificare ad ogni modo che la banca non preveda comunque l’apertura di un deposito titoli con relativi costi
- diversificare i propri investimenti: acquistare solo obbligazioni emesse dalla propria banca (o da altre banche facenti parte dello stesso gruppo bancario) è una pessima modalità di diversificazione del rischio in quanto espone tutti gli investimenti all’eventuale insolvenza di quell’istituto