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Outlet, Spacci e Stock House. Sono queste le tre parole magiche che vengono in aiuto dei consumatori italiani alle prese con il rinnovo del guardaroba invernale.
Sviluppatisi su tutto il territorio nazionale sono delle vere e proprie oasi del risparmio a fronte di un rapporto qualità-prezzo che fa sperare di essere sempre valido.
Ma quali sono le diversità fra queste tre categorie di esercizio commerciale? Come optare per il più adatto alle nostre esigenze e alle nostre capacità di spesa?
Vediamo qualche definizione:
Spacci aziendali
Gli Spacci aziendali, realtà ormai stabile da anni, sono punti vendita del produttore ubicati di solito vicino alla stessa industria che li ha realizzati.
Vi si trova di tutto: vecchie collezioni, prototipi, articoli di seconda scelta, eccedenze, campionari, e capi di abbigliamento che non verranno messi in commercio per qualche piccolo difetto spesso non visibile. Il risparmio può essere fino al 50%.
Outlet
Anche gli Outlet, come gli spacci aziendali, sono condotti direttamente dal produttore e mettono in vendita solo la marca, o le marche, di quest’ultimo. Vi si possono acquistare abbigliamento, accessori, calzature, di marchi prestigiosi a prezzi ragionevoli. Gli Outlet ripresentano infatti collezioni di una o due stagioni passate con sconti a partire dal 30%.
Stock House
Al contrario di Outlet e Spacci aziendali, le Stock house sono gestite da un commerciante e sono plurimarca. Il titolare compra in blocco a prezzi molto bassi intere collezioni, abbigliamento, accessori, rimanenze, campionari da negozi in chiusura e/o in fallimento o che devono smaltire la merce in magazzino. Questa viene poi rivenduta con sconti dal 20 al 40%.